La valutazione del potenziale è uno degli strumenti più potenti – e meno visibili – di cui le Risorse Umane dispongono.
Riconoscere il potenziale non è solo una questione di osservazione, ma di visione strategica: significa saper leggere nei comportamenti e nelle attitudini di oggi le possibilità di crescita del domani.
Esploriamo insieme cosa si intende per potenziale, perché è così importante identificarlo e come farlo in modo strutturato e utile per il business.
Prestazione e Potenziale: due concetti da non confondere
Uno degli equivoci più comuni è pensare che una persona ad alte performance sia automaticamente una risorsa ad alto potenziale, ma purtroppo non è sempre così:
- La prestazione misura quanto una persona è efficace nel ruolo attuale.
- Il potenziale misura quanto una persona può crescere in termini di responsabilità, complessità ed impatto sull’organizzazione.
Ciò significa che una figura molto performante nel proprio ambito potrebbe non avere le competenze trasversali o l’attitudine necessaria per ruoli futuri di leadership o coordinamento.
Viceversa, alcune figure poco responsabilizzate possono rivelarsi asset chiave se poste nel contesto giusto.
Perchè la valutazione del potenziale è cruciale oggi?
Viviamo in un contesto in continua evoluzione, dove i mercati sono imprevedibili e le competenze richieste subiscono mutamenti improvvisi.
In questo scenario, non basta avere nella propria azienda personale capace: serve costruire una pipeline di talenti in grado di affrontare il futuro ed i suoi continui cambiamenti.
Le aziende che integrano la valutazione del potenziale nei loro processi HR ottengono vantaggi concreti, quali:
- Maggiore efficacia nella pianificazione della successione
- Crescita più rapida e sostenibile del capitale umano
- Riduzione del turnover grazie a percorsi di sviluppo chiari
- Miglior utilizzo delle risorse esistenti, evitando il ricorso eccessivo al recruiting esterno
Valutare il potenziale è una scelta proattiva, che permette all’azienda di non farsi cogliere impreparata dai cambiamenti.
Come si riconosce il potenziale?
Il potenziale non è un tratto visibile a colpo d’occhio ma, grazie a comportamenti, attitudini e capacità, può essere riconosciuto.
Tra i più rilevanti possiamo individuare:
📚Capacità di apprendimento (learning agility)
Chi ha potenziale apprende velocemente, sa adattarsi e affronta bene le situazioni nuove. Mostra interesse per ciò che non conosce ed impara dagli errori.
💪Gestione della complessità
Sa muoversi in contesti ambigui o poco strutturati, prende decisioni ponderate e mantiene lucidità anche sotto pressione.
🤝Influenza e leadership informale
Anche senza ruoli ufficiali, esercita un’influenza positiva sugli altri, ispira fiducia e guida il gruppo verso gli obiettivi.
🎯Orientamento all’impatto
Non si limita a “fare il proprio dovere”, ma cerca attivamente di contribuire al miglioramento di processi, progetti e risultati aziendali.
🧠Intelligenza emotiva
Sa relazionarsi efficacemente, ascolta, comprende il punto di vista altrui e costruisce relazioni solide, anche nei momenti di conflitto.
Il ruolo strategico delle risorse umane
Le risorse umane non devono solamente certificare il potenziale, ma devono creare le condizioni perché esso possa esprimersi. Questo significa:
- Offrire percorsi di sviluppo personalizzati
- Creare un contesto psicologicamente sicuro, dove si possa sperimentare anche con il rischio di sbagliare
- Promuovere una cultura mirata alla crescita, dove il potenziale venga riconosciuto e valorizzato
In questo senso, le HR diventano facilitatrici del talento, in grado di costruire ponti tra le ambizioni individuali e le esigenze strategiche dell’organizzazione.
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